Daniel Kowalewski, L'insegnamento del beato Egidio di Assisi sulle virtù alla luce dei Detti e delle antiche biografie (Bibliotheca seraphico-capuccina, 92), Roma 2011, 24 cm., 288 p., (€ 23,00) − ISBN 978-88-88001-76-0
Tra i dodici soci del Poverello, il beato Egidio di Assisi, morto a Perugia nel 1262, detiene una posizione particolare non solo per i numerosi riferimenti alla sua vita presenti nelle varie fonti francescane, ma soprattutto per il magistero spirituale conservato nelle tre Vitae e nella raccolta dei Detti. I discorsi di Egidio – fratello laico, senza alta formazione culturale − non presentano un quadro sistematico ed esaustivo; rivelano tuttavia una capacità di riflessione creativa e stimolante, basata sull'esperienza. Il presente lavoro, che si incentra sull'aspetto morale dell'uomo, può offrire una qualche possibilità di ordinare il ricco pensiero del francescano, che si rivolge a molteplici dimensioni della vita cristiana: la conversione, la preghiera, la penitenza, la lotta spirituale, la contemplazione. L'insegnamento dei Detti – trasmesso da varie collezioni dovute ai seguaci di Egidio – viene letto alla luce delle tre antiche biografie, segnate tutte da una tappa fondamentale costituita dall'esperienza mistica nel romitorio di Cetona. Le Vitae riportano a questo punto un mutamento radicale: la predicazione itinerante dei primi anni lasciò il posto ad una vita di penitenza e di preghiera. Questo momento diventa non solo la svolta nella comprensione della propria vocazione, ma determina anche definitivamente l'impronta della vita spirituale di Egidio. L'Autore, a partire da un'approfondita analisi del lessico e dell'immaginario, con cui il Beato trasmette la propria esperienza spirituale nei Detti, sistematizza l'insegnamento sulle virtù che ancora oggi mantiene la convincente vivacità dei primi francescani.